Ancora il Sole (20/10/10 Il debito ? Garantiscono le famiglie), dalla penna di Marco Fortis, afferma che, ancor meglio del PIL, è proprio l'accumulo della ricchezza privata a sostenere il bilancio pubblico. Sistemi contabili più approfonditi della situazione-paese, consentirebbero di fotografarne lo stato di salute più fedelmente. E sulla base di essi, Italiani e Belgi, meno indebitati di altri non sarebbero più fra le pecore nere di Eurolandia.
La solida famiglia risparmiatrice d'Italia è però minata alle fondamenta da diversi fattori. Uno di essi, in continua crescita, negli anni recenti ha assunto proporzioni vertiginose. L'Istat lo studia etichettandolo come "instabilità coniugale". L'ultimo bollettino statistico su "separazioni e divorzi in Italia" si riferisce all'anno 2008 ed è uscito il 21/7/10. Le separazioni sono state 84.165 e i divorzi 54.351. Rispettivamente + 61% e +101% (praticamente il doppio) rispetto al 1995. In un contesto in cui i matrimoni sono in calo, questi aumenti sono quindi effettivamente imputabili alla maggiore "propensione alla rottura dell'unione coniugale".
Quello in cui viviamo è un contesto sociale in cui comincia a diventare statisticamente più evidente anche l'infedeltà dei clienti verso la propria banca. Il "Consumer Market Scoreboard" dell'Unione Europea rileva nel 2009 una percentuale di "turnover" del 13,1% contro il 9,5% del 2008. Ben oltre il dato fisiologico medio del 7-8% fornito dal sistema bancario.
Addentrarmi più approfonditamente nei fenomeni psicodinamici di massa non è mestiere mio, nè è nelle finalità del blog. Nel decennio segnato dalle due grandi crisi economico-finanziarie (2002 bolla internet e Torri Gemelle, 2008 bolla subprime e caso Lehman), è assodato comunque che gli Italiani cambiano più facilmente e lo fanno su "vasta scala" dal coniuge alla banca !
Una comprensibile variabilità di pensiero nel corso degli anni è divenuta quel fenomeno più accentuato che è una repentina volubilità di intenti. Causa-effetto degli altri fattori che impattano sulla famiglia (casa, lavoro, sanità, scuola....), essa nuoce alla stabilità di quella che abbiamo visto essere la grande fabbrica italiana del risparmio.Perciò la moderna "pianificazione finanziaria" deve essere parte integrante di una più ampia consulenza alla famiglia. Sostegno che il legislatore stesso ritenne di dover dare, pur con una vision limitata e con i mezzi ahimè perennemente risicati dello Stato, introducendo nel 1975 il cosiddetto "consultorio familiare" presso le ASL.
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