domenica 25 novembre 2012

PRONTO, PRONTO...MI SENTITE?

La prima edizione di "Come parlare in pubblico e convincere gli altri" (libro edito in Italia da Bompiani) fu pubblicata in America da Dale Carnegie nel lontano 1937. A quasi 80 anni di distanza, nell'era della comunicazione evoluta, oserei dire quasi esasperata, i "nipotini" del Maestro Dale (www.dalecarnegie.it) si occupano tanto di "public speaking" quanto di nuove tecnologie. Per voi, cari lettori, su questa materia, il copia-incolla dell'ultima newsletter "I consigli del mese" su gentile concessione di Franci Redaelli.

Non utilizzare semplicemente degli strumenti...crea un'esperienza!

Comunicare non significa solamente parlare e informare, vuol dire qualcosa di più. Si comunica per trasmettere qualcosa, per far capire, per persuadere, per ottenere una reazione. Molto spesso questa reazione non corrisponde alle nostre attese, per questo è importante saper comunicare in modo da ottenere l'effetto desiderato.
I grandi speaker quando parlano in pubblico, per motivi professionali o anche per semplice conversazione, riescono a catturare l'attenzione, seguire un'efficace logica dialettica, ricca d'esempi ed informazioni pertinenti.
Di solito, in questi casi si parla di doti innate. In realtà queste persone applicano più o meno consapevolmente tecniche basate su principi precisi, ormai codificati e facili da apprendere.

La tecnologia ha rivoluzionato le regole della comunicazione e delle presentazioni efficaci.

Nell'era digitale in cui stiamo vivendo, le presentazioni online sono all'ordine del giorno. Sicuramente il software che ciascuno di noi utilizza è accompagnato da un manuale di istruzioni che spiega come utilizzare il programma e risolvere i problemi tecnici. Ciò che il computer non può fare, nemmeno con le più recenti tecnologie, è supportarti nella creazione di presentazioni memorabili che ti permettano di comunicare efficacemente, convincere i tuoi clienti e persuadere i tuoi colleghi.
Una guida ideata dalla Dale Carnegie Training fornisce i primi strumenti pratici per creare, sviluppare, preparare e presentare la tua prossima presentazione online.

Per i lettori interessati ad approfondire, essa è scaricabile collegandosi a questo link , dopo  l'inserimento degli usuali dati di registrazione (Maggiorino Guida, materiale riprodotto su autorizzazione di Dale Carnegie Training Italia)

domenica 11 novembre 2012

LA TUA CARTA DI CREDITO NON E' ORO? DALLE UNA TINTEGGIATA!

Chi parla lascia quasi sempre intendere più cose di quante ne dica esplicitamente. Questo concetto è uno dei cardini della comunicazione fra gli esseri umani. Cari lettori, questa materia si rifà a Paul Grice, filosofo inglese di epoca recente (1913-1988) e al suo grande contributo alla teoria generale del significato e della comunicazione.
Insegnò ad Harvard e nelle sue lezioni su "Logic and Conversation" sviluppò il concetto delle "implicature conversazionali". Infatti Grice ne gettò le basi teoriche distinguendo "ciò che alla lettera si dice" da "ciò che si lascia intendere".
Le implicature sono un tool molto usato dalle più recenti tecniche pubblicitarie. Non a caso "...la comunicazione pubblicitaria appare oggi una delle forme di comunicazione meno "innocue", e per questo una delle più meritevoli di attenzione..." (Stefano Gensini, Manuale di Semiotica, Ed. Caracci, pag. 318).
La sottile ma sostanziale differenza fra "cosa si compra" e "perchè si compra" è perfettamente nota al marketing e ai pubblicitari di un noto istituto di credito che  reclamizza una carta di credito "oro" gratuita nell'offerta base del suo conto corrente. A quali requisiti distintivi, a quali massimali di utilizzo, vi riconduce, cari lettori, il termine di "carta di credito oro" ?
Converrete che innegabilmente esso riconduce ad un certo "status symbol". Il paradosso è che questa carta è effettivamente "oro", solo perchè la plastica è in quella tinta. La sua doratura è solo un fatto estetico, fine a se stesso.
Lo dicevamo poco sopra. Pur avendo funzioni e massimali di una normalissima carta di credito "base", elencandola fra le caratteristiche del conto corrente, essa aiuta a soddisfare la più intima esigenza d'acquisto: il "perchè" si desiderano le cose!
Qual era la principale tecnica dei venditori di una volta che salivano e scendevano i piani dei palazzi ? Il cosiddetto "piede nella porta" ? Come vedete, oggi le tecniche di chi vende entrano in casa senza bussarne il campanello.  Sorprendono il cliente a livello subliminale se è mezzo addormentato alla tv. E pure sulla tazza del water se ha, come tanti, me compreso, il proverbiale vizio del giornale! (Maggiorino Guida, riproduzione riservata)

sabato 3 novembre 2012

TIRAR DRITTO NON (SEMPRE) SI PUO'!

Tirar dritto per la propria strada? Incuranti dell'opinione altrui ? Avete visto il solito film, letto un libro? Chiedete ai sondaggisti se (sempre) si può ;-) La politica è dominata dai sondaggi ad esempio, da almeno 30 anni. Mica misurano solo il possibile voto.
I sondaggi fabbricano partiti e programmi elettorali. Yes sir: come fosse un detersivo! La foto è una clip del sito di Gallup (www.gallup.com), azienda creata da George Gallup (Wikipedia), il primo di tutti, colui che inventò i sondaggi. Un flash sul rush Obama-Romney, ovvia attualità! Giusto prima che arrivasse l'uragano Sandy :-) I registered voters sono quanti hanno dichiarato di votare sicuramente, i likely gli indecisi se andare o starsene a casa all'ultimo momento...:-)
Forse è proprio così, gli innovatori e i creativi delle scienze umane nulla inventano, nè alla fine vanno mai controcorrente.  Perchè? Essi sono come quegli esploratori che scoprono.  Quanto la gente desidera, spesso prima ancora di rendersene conto. Così fan pure...i bravi venditori! (Maggiorino Guida, riproduzione riservata)