Essere, o non essere, questo è il problema, se sia più nobile per la mente soffrire, per i colpi e le ferite del destino avverso, o armarsi per lottare contro un mare di guai, e con la lotta annullarli per sempre? (W. Shakespire, Hamlet)
Dedicheremo oggi qualche riflessione sull'utilizzo quanto più proficuo possibile di riunioni o seminari formativi, quando ci troviamo, cioè, in un'aula da discenti innanzi ad un relatore che parla. Lo faremo ricercando all'interno del blog gli spunti passati che possono tornarci utili.E' facile rendersi conto che una mente non allenata alla concentrazione ha la facile abitudine di vagabondare qua e là e questo è il primo punto ove dedicarsi al miglioramento. Sappiate che la padronanza mentale si affina con opportune tecniche di rilassamento e controllo. Gli esercizi di questo tipo sono semplici e possono senbrare addirittura banali. Il costante allenamento però consente di raggiungere nel tempo risultati inaspettati. Nel post "Hic et Nunc" (13/3/11) abbiamo già accennato al concetto di "qui ed ora", elemento fondamentale del Buddhismo, ed in particolare della corrente "Zen". Cioè, l'essere totalmente nel nostro presente, nella più profonda, intima adesione a quello che si è e si fa in un determinato tempo.
C'è un luogo ove il tempo che scorre è quello eternamente perso: quel luogo si chiama "altrove".
Un altro consiglio utile è quello di non dare mai nulla per scontato. Bombardato, attraverso i sensi, da milioni di impulsi percettivi in poche frazioni di secondo, il cervello umano ha imparato a ragionare per sintesi, trascurando i dettagli per economizzare in concentrazione e raggiungere una migliore efficacia. L'attenzione "ideale" dovrebbe lavorare come lo zoom di una macchina fotografica digitale. Avete presenti le funzioni "macro" e "grandagolo" che attivate pigiando in un senso o nell'altro una levetta o un pulsante ? Può succedere che una mente non allenata alla concentrazione sia già in "sintesi" quando dovrebbe essere ancora in "dettaglio". Dando importanti particolari per scontati ci perdiamo piccoli elementi chiave della presentazione spesso chiacchierando, ahimè, col nostro vicino !Converrete quindi che, parlando di concentrazione, accendiamo un faro più delicato, a volte pure controverso, sul concetto di disciplina. Non solo quella individuale, ma anche quella di "contesto" che coinvolge l' intera organizzazione.
L'arte di ascoltare (post del 26/9/10) è un altro campo di allenamento importantissimo. Famoso un detto di Talete di Mileto (624-547 a.C.): "Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà". Il "Maestro" Dale Carnegie, nei suoi libri dedicati all'automiglioramento e alle relazioni umane, mette in risalto un fatto curioso che riguarda gli uomini. Alla grande maggioranza piace tantissimo parlare di sè e al contempo un pò tutti vorrebbero essere ascoltati. Ma se tutti parlassero contemporaneamente , il paradosso è che non ne resterebbe neppure uno ad ascoltare ! Il "parlarsi addosso" e l'"ingorgo comunicativo" sono aspetti abbastanza frequenti che a volte riguardano le riunioni formative. Un altro caldo consiglio: in ogni tipo di comunicazione, sia bilaterale che multilaterale va evitata per quanto più possibile la cosiddetta "lettura del pensiero". Fare parlare gli altri, senza provare ad anticiparli, senza interromperli. Spesso il relatore per un eccesso di cortesia preannuncia alla platea di essere disponibile alle domande in qualsiasi momento. Quasi sempre tale cortesia è mal ricambiata ! Nelle riunioni va accuratamente evidenziato e altresì disciplinato il "question time", il momento in cui termina l'esposizione di chi parla e possono iniziare le domande. A vantaggio di tutti. In primis del singolo discente che può meglio esercitare la sua concentrazione, allenarsi nell'ascolto e nell'apprendimento per sintesi e dettaglio. Altresì allenarsi in disciplina. Perchè in un contesto ordinato essa non è più mera coercizione e si rivela invece la migliore forma di rispetto verso gli altri ! (Maggiorino Guida, riproduzione concessa citando fonte ed autore)
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