Con i conti del Paese da riordinare con urgenza, era praticamente impossibile che non fosse ghiotta preda della speculazione e dei tanti "sottrattori" di benessere sociale. Parliamo della famiglia, la Grande Fabbrica del risparmio d'Italia. Come tradizione di ogni anno a dicembre, è uscito il bollettino statistico della Banca d'Italia (www.bancaditalia.it) intitolato "La Ricchezza delle Famiglie Italiane 2010", sotto forma di un ricco documento PDF di 33 pagine. Così recitano le note introduttive a proposito del paragone con le altre nazioni: "Nel confronto internazionale le famiglie italiane mostrano un’elevata ricchezza, pari, nel 2009, a 8,3 volte il reddito disponibile, contro l’8 del Regno Unito, il 7,5 della Francia, il 7 del Giappone, il 5,5 del Canada e il 4,9 degli Stati Uniti.Esse risultano inoltre relativamente poco indebitate: l’ammontare dei debiti è pari all’82 per cento del reddito disponibile (in Francia e in Germania è di circa il 100 per cento, negli Stati Uniti e in Giappone è del 130 per cento, nel Regno Unito del 170 per cento)". Meglio vi renderete conto, cari lettori, che se la solidità economica dello Stato mostra più di una crepa, le famiglie denotano conti ancora in linea con la tradizione di floridità che contraddistingue l'Italia a partire dall'immediato dopoguerra. Impossibile quindi non essere oggetto delle brame di chi si occupa delle pubbliche finanze: i "soliti noti"...sono scritti nei numeri ! Vi consiglio di scaricare l'intero documento dal sito di Bankitalia e di esaminarlo attentamente. Per chi "vende banca" è questa la materia prima! Il link diretto è qui. Uno stralcio delle pagine è visionabile anche nello "scrolling" di Scribd immediatamente a seguire. (Maggiorino Guida, riproduzione riservata)
La Ricchezza Delle Famiglie Italiane 2010_Bankitalia_Stralcio
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