Gli sfoghi impetuosi dei nostri nuotatori nel post gara delle Olimpiadi di Londra, in alcuni casi il piangere sul latte versato addossando ad altri la colpa (l'allenatore ?), mi riportano alla mente quello che il "Maestro" Dale Carnegie identifica addirittura come il principio più importante del successo personale e del proficuo rapporto con gli altri. Dale infatti così avverte i suoi allievi: Non criticate, non colpevolizzate, non lamentatevi. Il perchè è presto detto. Essendo la comunicazione un processo interpersonale complessissimo, mai riconducibile a uno scambio meccanico-binario il cui esito sia rigidamente un "on-off" o un "sì-no", argomentare costruttivamente una critica per come è suscettibile l'ego umano, è un'impresa ardua. Privi delle tecniche opportune, cari lettori, diciamolo pure, è un'impresa impossibile. Infatti "la comunicazione si profila dunque come una dinamica interattiva e pluriplanare fra soggetti, nella quale è rarissimo che ci si capisca del tutto o che non ci si capisca per nulla. Nella quasi totalità dei casi...ci si capisce un pò." (Stefano Gensini, Manuale di Semiotica, Editore Carocci, pag.55). Sforzarsi a parlare bene degli altri è anche una valida palestra per imparare a parlarsi bene dentro. Trovare negli altri uno spunto per complimentarsi è il primo passo per rinsaldare l'amicizia. Anche quella con se stessi quando il dialogo è interiore. Dicevo delle tecniche. Gratificare innanzitutto, anteporre alla critica troppo facile e immediata l'interesse a saperne di più ed approfondire attraverso le domande, trasformare il biasimo in "suggerimenti". Qui è portentosamente utile riferirsi alle proprie esperienze e ai tanti errori che abbiamo fatto pure noi. "A me capitava che...Sapessi quante volte mi è successo che..." sono un'introduzione chiave per far sì che la critica diventi un'alternativa costruttiva da suggerire e far provare. Stefano Magnini e la Federica nazionale faranno bene ad impratichirsi con l'arte della maieutica e del coaching. Campioni di tale grandezza nel firmamento dello sport, sarebbe un vero peccato che prima o poi non diventino loro stessi allenatori dei campioni che verranno. L'eccellenza nello sport soggiace anche alle leggi biologiche che fanno prima o poi di ogni scarpa...uno scarpone! Tendere all'eccellenza nella vita invece prosegue fin quando qualcuno ci si applichi. E qui, anche l'ultimo giorno che è scritto che sia è un giorno utile, eccome. (Maggiorino Guida, riproduzione riservata. L'immagine a corredo di questo post è un copyright di Dale Carnegie Training, sito italiano su: www.dalecarnegie.it)
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