mercoledì 13 ottobre 2010

ANCORA SULLA P.N.L.

Mi scrive il collega Daniele Maola incuriosito dal "ricalco" nel post "Ciclo Manageriale & PNL" (i più attenti ne avranno colto anche la vena umoristica !). La P.N.L. (Programmazione Neuro Linguistica) è una tecnica psicologica (da ciò programmazione) che teorizza la possibilità di influire sui comportamenti di un soggetto, modificando i processi neurologici attraverso il linguaggio. Essa è stata introdotta negli anni '70 da due americani: Richard Bandler, esperto di psicologia "alternativa" ed "auto-aiuto" (in verità, un pò chiacchierato negli ambienti universitari più tradizionalisti) e John Grinder, linguista e personal trainer.

Ancora prima, con l'opera Science and Sanity pubblicata nel 1933, Alfred Korzybski, filosofo e matematico polacco, può essere considerato il padre della "Semantica Generale", secondo la quale gli essere umani hanno processi di apprendimento e conoscenza limitati dalla struttura del sistema nervoso e del linguaggio. Essi infatti apprenderebbero per generalizzazioni e astrazioni (mappe mentali) poichè, stando alle teorie più moderne, se mediamente i vari sensi ricevono una quantità di informazioni stimabile in oltre due milioni di bit al minuto, il cervello è in grado di elaborarne in modalità cosciente solo 500.

La "Semantica Generale" pur trovando lontane radici nella "Semantica" non va quindi confusa con essa. La semantica (studio del significato delle parole e delle frasi) assieme alla pragmatica (studio del linguaggio in rapporto all'uso pratico), alla sintassi (studio della relazione delle parole fra di loro e del posto occupato nelle frase) e alla grammatica (studio delle regole ortografiche, fonetiche ecc.) è una branca della linguistica.
Vastissima la bibliografia sulla PNL. Fra i tanti, tempo fa acquistai un agile manuale, scritto con finalità molto pratiche e relazionali. "Sviluppare le proprie capacità con la PNL" di Andrew Bradbury è tradotto in Italia dall'editore Franco Angeli (www.francoangeli.it).

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