A volte la libera traduzione, rispetto a quella strettamente letterale, rende uno scritto più gradevole da leggere, aiuta a smussare le asperità linguistiche e interpretative di parole finanche troppo schiette e perciò un po’ ruvide. Inoltre non mancano i casi in cui tradurre alla lettera da una lingua all’altra è un’impresa quasi impossibile. Ad esempio, nella narrativa contemporanea, il caso forse più famoso è dato da un romanzo leggendario. “Il Giovane Holden” (1951) dell’americano Jerome David Salinger (1919-2010) il cui titolo originale è un intraducibile “The catcher in the Rye”. Dobbiamo convenire però che "eseguire una traduzione alla lettera", cioè estrarne il significato pedissequamente parola per parola, come pure siamo soliti dire altresì “seguire le istruzioni alla lettera”, aiuta a cogliere il significato più profondo di una frase prima che il cervello ricorra al buen retiro dei luoghi comuni. E allora se “scandiamo” il titolo originale di “Come si diventa un venditore meraviglioso” di Frank Bettger e cioè “How I raised myself from failure to success in selling”, ne estraiamo letteralmente “Come-risollevai-me-stesso-dal-fallimento-al-successo-nella-vendita”. Immediatamente, stando il vivissimo ricordo, la mente va all’intervento in tv di Silvia Ottani e giusto qualche giorno addietro alla convention “La Svolta”. Nella vita di un’impresa di ogni epoca, da chi produce a chi vende, al di là del gioco di parole, svoltare è un punto fermo, pena restare col cosiddetto cerino in mano. Nel “trapasso tecnologico” dei nostri anni, il cerino può essere un rullino mai usato di una vecchia macchina fotografica. Di sicuro, c'è chi ne ha ancora qualcuno in casa e perciò rende molto meglio l’idea.
Maggiorino Guida, riproduzione riservata
P.S: "Il Giovane Holden" è pubblicato in Italia da Giulio Einaudi Editore, "How I raised myself from failure to success" negli USA da Fireside del Gruppo Simon & Shuster, "Come si diventa un Venditore Meraviglioso" in Italia da Longanesi Editore.
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