giovedì 28 aprile 2011

CONOSCIAMO IL F.I.T.D., FONDO INTERBANCARIO DI TUTELA DEI DEPOSITI


Mossi dalla curiosità di alcuni lettori del post precedente, approfondiamo la conoscenza del F.I.T.D. "Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi" (http://www.fitd.it/).


Il sito così recita nella sezione "Chi siamo": "Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, costituito nel 1987 nella forma di consorzio volontario, è oggi un consorzio obbligatorio di diritto privato, riconosciuto dalla Banca d’Italia, la cui attività è disciplinata dallo Statuto e dal Regolamento. Scopo del Fondo è quello di garantire i depositanti delle Banche consorziate.
Queste ultime si impegnano a fornire le risorse finanziarie necessarie per il perseguimento delle finalità del Fondo..... Aderiscono così al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi tutte le banche italiane (circa 300), ad eccezione di quelle di credito cooperativo aderenti al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.
Le succursali di banche comunitarie operanti in Italia possono aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi al fine di integrare la tutela offerta dal sistema di garanzia dello Stato di appartenenza.
Per le succursali di banche extracomunitarie
autorizzate in Italia vige l'obbligo di adesione salvo che non partecipino a un sistema di garanzia estero equivalente...."


Nella sezione del sito denominata "Garanzia dei Depositanti" (http://www.fitd.it/garanzia_depositanti/garanzia_dep.htm) si fa riferimento al già menzionato decreto legge n. 49 del 24/3/2011 quale più recente recepimento del legislatore italiano delle direttive comunitarie (la "vecchia" 19 del 1994 prima, la più recente 14 del 2009 poi). Nella sezione "Normative" (http://www.fitd.it/normative/decreti_legislativi.htm) trovate i decreti legge che hanno regolamentato negli anni l'operatività del Fondo, compresa una nota esplicativa riguardante l'ultimo con le modifiche introdotte (più in basso l'allegato su Scribd). L'invito è a navigare il sito del F.I.T.D. che è molto ben fatto e chiaro nei suoi riferimenti giuridici nazionali e comunitari pur frequenti ed articolati. Ciò a vantaggio dell'approfondimento professionale ma anche di una migliore conoscenza del ruolo sociale del banchiere.

Nota dlgs 24.03.2011 n.49

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