sabato 16 aprile 2011

IL FAMILY...BUNKER !

Sulla scia dell'interesse suscitato dal post sul "linguaggio del corpo" (Il Kamasutra delle relazioni), nonchè l'acquisto del volume di Anna Guglielmi da parte di molti colleghi, aggiungiamo ulteriori spunti sull'argomento. Nonostante già Charles Darwin avesse intuito l'importanza della comunicazione non verbale fra le specie animali (vedi l'opera "L’Espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali", 1872), un decisivo passo avanti in questo campo lo si deve all'antropologo americano Ray Birdwhistell (1918-1994). Egli viene annoverato come il padre della cinesica, dal greco kinesis, movimento. Con l'opera "Introduction to Kinesics" del 1951, Birdwhistell dà l'avvio all'indagine scientifica sulla comunicazione attraverso la gestualità e, più in generale, i movimenti istintivi. Infatti un gran numero dei messaggi inviati dal corpo sono subliminali (da sub, sotto; limen, soglia), cioè generati dall'inconscio. Non pensate soltanto a mani, piedi e gambe, ma pure, ad esempio, alle espressioni facciali, i movimenti degli occhi e del tronco, finanche quelli del naso. Gli studi di Ray Birdwhistell (avrebbe esaminato e classificato svariate migliaia di espressioni facciali) si incrociano con quelli di Albert Mehrabian, psicologo, attuale docente all'Università della California di Los Angeles (UCLA), di cui abbiamo già parlato in un altro post. Tornando al "Linguaggio segreto del corpo" di Anna Guglielmi (Edizioni Piemme), ci viene fornita un'utile scala delle priorità. Secondo l'autrice, vanno letti in primis i segnali provenienti dalle parti del corpo più lontane dalla testa (nell'ordine piedi, gambe, braccia, mani) poichè più difficilmente dissimulabili. Le espressioni facciali principali (vedi il sorriso) sarebbero più facilmente modificabili o mascherabili per la maggiore familiarità che ne abbiamo, ad esempio guardandoci allo specchio. Il collega Christian Castello si presta nuovamente a far da attore per questo blog. Nella sua foto suddivisa per zone di priorità, notiamo le caviglie incrociate quale segnale di moderata chiusura/difesa. Moderata perchè il nostro modello, non accavallando totalmente le gambe, lascia scoperte le "parti basse", a livello subliminale più vulnerabili. L'ipotesi che non si tratti soltanto di un'abituale postura di comodo viene suffragata però dalla decisa chiusura delle braccia quale scudo figurato alla cassa toracica . Confidando di aver ulteriormente stuzzicato la curiosità di molti lettori, vi invitiamo ad approfondire la materia grazie alla vasta bibliografia disponibile in commercio. I messaggi inviati dal corpo sono quel linguaggio che non mente mai: studiarli, quindi, val bene ogni sforzo ! (Maggiorino Guida, riproduzione riservata)

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