Comunicazione, vendita & negoziato per l'opinione pubblica, la cultura, le istituzioni
mercoledì 30 marzo 2011
MEDIOLANUM: STAMPA DEL 30 MARZO
martedì 29 marzo 2011
MATER SEMPER CERTA EST... "BANKER" NUMQUAM !
domenica 27 marzo 2011
FARE NETWORKING
sabato 26 marzo 2011
LA BUSSOLA SUL SATELLITE !
giovedì 24 marzo 2011
DA SILVIA: C'E' POSTA PER TE !
mercoledì 23 marzo 2011
martedì 22 marzo 2011
QUELLI DEL MENO MA SICURO !
domenica 20 marzo 2011
QUAL E' IL COLMO PER UN BANCHIERE ?
Dall’etimologia "para" (contro), "doxa" (opinione), il paradosso viene inteso come una conclusione perfettamente dimostrabile attraverso un percorso logico/dialettico, finanche scientifico, nonostante essa sia apparentemente inaccettabile per opinione comune. Famosi i paradossi di Zenone di Elea, filosofo presocratico (489-431 a.C.), più di tutti quello ricordato come “Achille e la tartaruga”.
Ebbene, il più classico dei paradossi di oggi può essere quello che riguarda il sistema bancario e le sue problematicità. “Banche a caccia di liquidità, per gli istituti italiani è sempre più oneroso raccogliere fondi attraverso bond, cartolarizzazioni e mercato interbancario” titolava in prima pagina il già citato Sole 24 Ore dello scorso 6 marzo. E quindi:”… gli istituti si rifanno sui clienti” (pag. 5). Eppure ai tempi della mia gioventù, il mestiere del banchiere appariva ai più fra quelli maggiormente scontati e solidi del mondo. Raccogliere il denaro con una mano, da coloro che non volevano tenerselo in casa e magari aspiravano a guadagnarci qualcosa, prestarlo con l’altra a quanti non ne avevano ma che riuscivano almeno prestare una qualche garanzia. Il lucro era la famosa “forbice" dei tassi. “Mi hai preso per la banca ?” Ammoniva papà quando mi ostinavo a bussare cassa. Quel mestiere non è più né tanto scontato, né tanto solido: ecco un vero paradosso del terzo millennio sul quale chi fa il nostro mestiere farebbe bene davvero a "schiudere" la mente, documentandosi. Se fosse ancora qui, papà chioserebbe “Guagliò, è finita l’epoca di Pappagone !”. Per non farla lunga, vogliamo limitare le considerazioni al nostro paese e agli ultimi vent'anni ? Dalla cosiddetta “Legge Amato” (N.ro 218 del 30/7/1990: disposizioni in materia di ristrutturazione e integrazione patrimoniale degli istituti di credito di diritto pubblico) che sancì la fine dello “stato-banchiere”, passando attraverso Basilea II, fino alla "tempesta perfetta" causata da derivati e subprime, il riassetto imposto al sistema bancario, alla sua competitività e alla correttezza dei suoi bilanci è una disciplina che non fa sconti a nessuno. Anch’io vi sottopongo un giochino paradossale, una specie di personalissimo “Achille e la tartaruga”. Guardate la foto allegata: se quella della pubblicità fosse una banca (una banca non è), con quel modo di operare, con quella policy che lascia perplessi, a che tasso dovrebbe prestare il suo denaro ? Quanto inoltre dovrebbe remunerare la sua raccolta ? Ecco lo spunto di riflessione che sempre dovrebbe aprirsi dietro il mero aspetto numerico del tasso, ad esempio di un’obbligazione. Sul rapporto fra la sua quantità e la sua qualità. Fra le newsletter della collega Silvia Ottani ce n’è una molto utile al caso nostro, datata 14 febbraio. La trovate nell’area riservata del blog se ne avete la password (icona bianca a sinistra, col lucchettino). Lo spunto (gli asset problematici dei primi 50 gruppi bancari) è tratto dall’Atlante delle Banche Leader 2010, recentemente allegato a Milano Finanza/Italia Oggi.
mercoledì 16 marzo 2011
BRINDISI ALL'ITALIA E A 45 CONDOTTIERI !
un mio omaggio personale a te ed ai lettori del tuo splendido blog
LA BUSSOLA DEI RENDIMENTI
lunedì 14 marzo 2011
IL PROF. ALBERONI SUONA LA CARICA !
domenica 13 marzo 2011
HIC ET NUNC
Altresì “Hic et Nunc” è un concetto caratterizzante l’Idealismo, quell’insieme millenario di correnti filosofiche (in senso lato infatti esso va da Platone a Kant fino agli idealisti “romatitici” tedeschi del 1800, Fichte, Schelling, Hegel) che ha una visione del mondo secondo cui tutto ciò che è reale è già contenuto a priori nella nostra mente. L'unico vero carattere distintivo della realtà sarebbe nella sua percezione spirituale e si realizzerebbe nel “Qui ed Ora”.
Dicevamo che al giorno d’oggi viviamo emotivamente troppo spesso nel passato, vanificando l’utilità dell’esperienza. Ugualmente troppo spesso nel futuro, spinti dalla cultura stessa che governa la nostra società. Il nostro lavoro di venditori, se non si è equilibratamente nel “Qui ed Ora”, è atavicamente afflitto dal rimpianto, il ricorso all’alibi e soprattutto la procrastinazione.
Un nuovo titolo in arrivo dalla Sangiovanni’s Editore traduce praticamente nell’attività quotidiana del venditore i concetti sin qui esposti teoricamente nella nostra premessa: "Qui et Ora" di Neil Fiore.
Riportiamo fedelmente la breve presentazione del libro che trovate nel sito http://www.sangiovannis.com.
"Impara a superare la procrastinazione; riprendi il controllo del tuo tempo Rimandare fa male!
Vi è mai capitato di ritrovarvi a passare le giornate surfando su internet, chiacchierando al telefono, guardando la TV o in mille altri modi utili per sentirsi impegnati, ma inutili a produrre risultati? Capita a tutti ! Ma alcune persone sembrano avere una speciale abilità per riuscire a fare qualsiasi cosa,tranne quello che devono ! Si rendono poi conto che le questioni irrisolte diventano più “pesanti”, più “pressanti” ; generano ansia, insoddisfazione, senso di sopraffazione e molto, molto stress, oltre agli evidenti problemi pratici ed economici che ne possono derivare.
La procrastinazione è un’abitudine negativa, deleteria che può minare alla base il potenziale di successo di una persona, generando l’incapacità di produrre risultati signicativi nella vita.
sabato 12 marzo 2011
venerdì 11 marzo 2011
IL TABLET...DI LUCA !
mercoledì 9 marzo 2011
LA RIVALSA
martedì 8 marzo 2011
EVENTIQUATTRO - «Bisogna ridimensionare le filiali»
lunedì 7 marzo 2011
LE NUOVE PENSIONI COSTANO...UN CAFFE' !
sabato 5 marzo 2011
I CONTI IN TASCA AL SIGNOR...NESSUNO !
Me spiego: da li conti che se fanno secondo le statistiche d’adesso
Rimastoci un po’ di sale, lì per lì, potetti solo “incartare” l’arguzia di Salvatò. Quell’osservazione invece sarebbe divenuta poi un grande insegnamento per incontrare efficacemente il mercato acquisito e potenziale. Soprattutto per valutare e confrontare coi clienti le performances riportate dalla carta stampata, quelle percepite attraverso la pubblicità, rispetto a quelle concretamente realizzate nei tempi e con le modalità di effettivo possesso, ad esempio di un fondo comune.
Per ridurre quanto più possibile il divario fra statistica e realtà, la normativa prevede stavolta che il cliente fruisca dell’ISC con duplice modalità temporale. Quella all’origine del rapporto, ex ante, attraverso il Foglio Informativo e il Documento di Sintesi e quella ex post, con l’estratto conto di fine anno che vede fra gli allegati un nuovo documento: il Riepilogo Spese.
Pur comprendendo il ventaglio delle voci di costo sia fisse che variabili, il nuovo indicatore introdotto, non contempla l’imposta di bollo (€ 34,20 anno), né gli interessi eventualmente applicati, sia attivi che passivi. Alcuni istituti, in particolare le Banche di Credito Cooperativo, mettono a disposizione della clientela addirittura il file Excel che fa da motore di calcolo dell’ISC. Ad esempio, trovate qui il file messo a disposizione sul sito della B.C.C. di Castenaso in provincia di Bologna (http://www.castenaso.bcc.it/).
Può la tecnologia, può un foglio elettronico aiutare il cliente a districarsi fra i numeri, fra la documentazione di sintesi e di dettaglio e ad operare la scelta migliore ? Lo dissi ai primi passi di questo blog: il suo intento è di indurre spunti di riflessione resistendo all’umana tentazione di addurre conclusioni !
In America è molto popolare un libro di Andy Kessler (Eat People, Unapologetic Rules for Entrepreneurial Success), secondo il quale la tecnologia mangerà sempre di più posti di lavoro, finanche quelli dei “colletti bianchi”.
Negli USA quindi sarebbero a rischio non solo postini, agenti di viaggio e stock brokers ma addirittura medici e avvocati. Ne ha parlato il Sole 24 Ore in edicola sabato 19 febbraio (pag. 5): cliccate qui per vedere un sunto dell’articolo pubblicato online. Si salveranno gli innovatori, professionisti e aziende che creano valore aggiunto senza limitarsi a spostarlo dal luogo di produzione a quello di fruizione perché per quello potrebbe bastare un semplice pc. Cassieri contro bancomat è ormai una sfida dall’esito segnato. Assai meno scontato l’esito su chi meglio assisterà il cliente del terzo millennio a gestire prima l’emotività e poi la razionalità. Bombardata da milioni di bit, la mente dell’uomo dovrà essere sapientemente accompagnata dalle mappe della sintesi fino al dettaglio e viceversa. (Maggiorino Guida, riproduzione riservata)