Comunicazione, vendita & negoziato per l'opinione pubblica, la cultura, le istituzioni
martedì 30 novembre 2010
IL CERVELLO GIOCA BRUTTI SCHERZI
lunedì 29 novembre 2010
MAGGI....LEAKS !
domenica 28 novembre 2010
BARABBA, BARABBA !
Basti pensare al più nobile fra gli uomini per la cristianità, Gesù, e ai suoi adepti più stretti, gli apostoli che erano appena in 12. E' storia come andò a finire: di questi, uno lo rinnegò (Pietro), mentre Giuda arrivò addirittura a tradirlo. Ed anche la folla, messa di fronte alla scelta, sapete bene chi preferì. Caspita quant’è vero quel proverbio “fai del bene e scordalo".
AGGIUNGI UN POSTO.... IN LIBRERIA !
giovedì 25 novembre 2010
LA MAPPA DELL'ISOLA CHE NON C'E'
questo è il cammino
e poi dritto
fino al mattino.
Non ti puoi sbagliare perché
quella è l'isola che non c'è
I versi della canzone di Edoardo Bennato mi riportano al luogo immaginario dove vive il leggendario Peter Pan, personaggio ideato da James Matthew Barrie ai primi del ‘900. Mi danno lo spunto per riprendere riflessioni fatte con un collega in merito ai cosiddetti “luoghi comuni” della mente umana. Quel mondo della percezione, piuttosto che della vera comprensione. Bombardato da milioni di bit al secondo, il cervello ha imparato a ragionare per “sintesi”, creando dei cassetti pronti all’occasione per rassettare le idee, imbellettarle, senza interrogarle veramente.
Caro lettore, che effetto ti fa il concetto di “attenzione all’uomo” ? Sfido che queste parole conducono la tua mente ad alti ideali, nobili visioni…..molto indefinite ! Se pensi un attimo che “attenzione all’uomo” è anche quella dell’anonimo borseggiatore su di un mezzo pubblico, allora ridacchiando mi confesserai di non averci mai pensato. Perché un lungo comune è un luogo ove tutti vanno, ma veramente non ci trovi mai nessuno.
Fai conto che sia lo zoom della tua macchina fotografica. Il grandangolo ti consente di accogliere un intero paesaggio, ma solo la funzione “macro” ti fa cogliere il dettaglio. Come la differenza fra il parlare in pubblico e il colloquiare.
Che c’entra tutto ciò col “venditore meraviglioso” ? La vera attenzione all’uomo non la trovi nel luogo comune, nei messaggi mediatici, nella pubblicità, a volte pure nelle frasi fatte del "capo".
mercoledì 24 novembre 2010
BENVENUTA IN ITALIA, AMAZON !
martedì 23 novembre 2010
S.P.V.= Scelti-Per-Vincere (classworks)
lunedì 22 novembre 2010
SPECIALE BANCHE ONLINE
domenica 21 novembre 2010
E IL SUPERVISORE DIVENNE....O'COACH !
Sulle note a tutto volume e trascinanti dell’attualissimo remix di “Tu vuò fa l’americano” di Renato Carosone (dopo un primo sbigottimento generale in MCU, abbiamo contagiato finanche l’aula accanto !), si è conclusa venerdì scorso la mia settimana in sede quale relatore del corso “Diventare Supervisore”. Anche questa volta il bagaglio di esperienze che mi porto a casa è ricco, di gran spessore umano e professionale. La sigla di chiusura stessa regala una sorta di motto che fa anche da giusto titolo al post: "Comme te po' capì chi te vò bene, si tu le parle 'mmiezzo americano?" E' di mio pugno la naturale conseguenza: E il Supervisore divenne….o'Coach !
E' quasi il leit motif dell'intero corso: se il “luogo comune” ci contiene in tanti e conoscerlo può servire per esserci ed attrarre, solo l’attenzione all’uomo, il reale interesse per chi abbiamo di fronte, il parlare la sua stessa lingua, consente nelle relazioni personali di cogliere i dettagli che fanno la differenza. Per farci un’idea chiara della situazione e trasmettere concetti univocamente comprensibili a chi ci parla. Per sostenere e magari dare qualche piccolo consiglio, solo fosse per vedere al prossimo incontro se ha funzionato !
Nulla sarebbe accaduto senza i miei 14 preziosi compagni di lavoro cui va un grazie enorme per tutto il nuovo know-how che mi sono messo in valigia:
Care Laura & Mariastella, cari Alberto, Alessandro, Diego, Fabio, Federico, Leandro, Marco M.,Marco Z., Nicola,Simone, Stefano e Vincenzo !
Quante nuove metafore, nuove “rivisitazioni esperienziali” abbiamo estratto dalle esercitazioni ! L’elenco è sicuramente parziale, sto ancora rovistando fra gli appunti, le emozioni e i nostri "lampi di genio":
- I tempi di Re Salomone
- Doti ed Antidoti
- I have a dream
- Il giorno del Ringraziamento
- Vision e punti di vista
- L’attaccabottoni
- Nel luogo che non c’è….ci van tutti
- Macro & Micro
- Decidi Davvero
- Cosa mi porto a casa ?
- Il Profeta scese da cavallo
- Peak state fra disciplina e costanza
- La prima esperienza di….Adamo ed Eva
- Mai più sì però
- Specchio, specchio cortese
- I guardiani del tempo
- Dacci oggi il nostro pane quotidiano
- Il magazzino del tempo e le sue chiavi
- Il presente ha sempre un prima e un dopo
- Time In & Time Out
- Curiosità assertiva: io che ci guadagno ?
- Il primo passo: chi (ben) comincia è a metà dell’opera
Cari Colleghi, In valigia ho anche il libro che mi avete regalato e le molte dediche affettuose. Una fra tutte, quella sul “dono dell’incantatore” ravviva il mio sogno, la passione e forse anche la visione che ho del futuro. Grazie ! Ora tocca a noi, al nostro quotidiano, l’unico momento in cui siamo certi di vivere davvero.
sabato 20 novembre 2010
CHI AMA, NON DIMENTICA !
Conobbi Giovanni una sera di luglio del 1986 ai tavolini con vista sul mare dell’allora bar-birreria “Le Lucciole” a Vico Equense. Il caso volle che fossimo della stessa classe non solo anagrafica ma, pure aziendale. Entrato in Programma Italia giusto qualche settimana dopo di me, erano ancora in corso le formalità amministrative della sede, che Giovanni aveva già contratti da mandar su pur essendo ancora senza codice agente.
Quindi presi io in carico quei contratti, inserendo i miei dati nello spazio riservato all’agente.
Ai Colleghi che leggono, racconto che Giovanni è stato sicuramente il primissimo “bancario ante litteram” della nostra Divisione, provenendo pur giovanissimo dagli sportelli della piccola, gloriosa “Banca Stabiese”. Animato dal suo sogno, Giovanni piantò il posto e lo stipendio per venire da noi. Di più, superò anche le quasi furiose obiezioni della mamma che gli dava del matto.
Io che di Giovanni avevo soltanto la gioventù, lo ebbi spesso vicino quale supervisore “putativo” anche in trattativa. In un’indimenticabile sera d’inverno si superò con un tale, Pietro, che gestiva un bar. La trattativa durò quasi tre ore, Pietro e Giovanni si divertirono, affini per carattere, finanche si piacquero nel guerreggiare cavallerescamente. Fu un fuoco di fila di obiezioni e controbiezioni. Giovanni parve arrendersi, salutò, uscimmo. Pochi metri e si impuntò. Lo vidi riflettere, incredibile....ci ripensò. Tornò sui suoi passi e ricominciò daccapo. A Pietro tanto piacque quell’umana forza della natura che sorrise di gusto a quel “coup de theatre” degno di “Beppone e Don Camillo” e dopo alcuni chiarimenti davvero marginali si arrese e firmò. Lui infatti si era già arreso al solo vederlo rientrare !
mercoledì 17 novembre 2010
BANCA FAMIGLIA RICCHEZZA D'ITALIA
martedì 16 novembre 2010
UNA CARTOLINA DA MCU
domenica 14 novembre 2010
LE DISCORDANZE....ASSERTIVE !
Eppure, se ci riflettiamo bene, tutta l’esistenza si crea e si sviluppa su “differenze” e “dualismi”.
Nella Bibbia troviamo il libro detto dell’Ecclesiaste (dal greco: radunante), dallo pseudonimo di un autore ignoto che secondo alcuni studiosi avrebbe raccolto parole di Re Salomone. Esso ebbe in origine finalità pedagogiche, riguardando la vita dell’uomo e l’ineluttabilità dello scorrere del tempo attraverso le famose “coppie di contrari” (un esempio positivo affiancato dal suo omologo specularmente negativo). Ne riporto alcuni passi:
- Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo;
- Un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato;
- Un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire;
- Un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare;
- Un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci;
- Un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via;
- Un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare;
- Un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Il Corano non è da meno nei suoi versetti. Un esempio su tutti nella Sura 51, Adh-Dharyat (I venti che soffiano). Riferendosi in particolare all’uomo e alla donna, così recita il vesetto 49: “Di ogni cosa creammo una coppia affinchè voi possiate riflettere”.
La corrente elettrica, potrebbe essere considerata una sua immediata rappresentazione nel campo della fisica. Essendo (da quanto ricordo !) un flusso di elettroni, generato da una differenza di potenziale fra un polo positivo e uno negativo.
Una differenza di vedute o un più marcato disaccordo è quindi terreno di sperimentazione per l’assertività. Da lì nascono anche le nostre cosiddette “tecniche di vendita” o quelle più generali di “negoziato” e “persuasione”.
Tanto importante è dosare le chiacchiere che, sempre Carnegie aggiunge ed io confermo (eccome, confermo !): per avere la meglio in una discussione, spesso la soluzione migliore è di evitarla !
giovedì 11 novembre 2010
IL SALVADANAIO DI NOMURA
Beh, che dire, Lucì, l’etichetta di questo blog non contempla la politica. E' innegabile però che siano molti gli attori sulla scena ed ognuno per giunta pare tirare il cittadino per la giacca. Dallo "Stato-Croupier" fino alle banche e compagnie di assicurazione !
I “resti della spesa” fanno non solo "gola" ma, anche storia in economia. Abbiamo già parlato della famiglia italiana del dopoguerra, la grande fabbrica del risparmio. Gli spiccioli hanno trainato, ad esempio, anche la poderosa ripresa del Giappone dopo lo sfascio della seconda guerra mondiale. Il risparmio privato, indirizzato attraverso i fondi di investimento al mondo delle imprese, fece da grande volano all’economia.
Negli anni '50 la Nomura si inventò i famosi “salvadanai da un milione di ryo” dal nome dell’antica moneta giapponese dell’era "pre-Meiji" (dal 1600 circa alla fine dell’800). La campagna commerciale ebbe un grande successo. Dieci anni dopo i salvadanai in circolazione erano più di un milione.
E allora ripenso alla nostra “Legge dei 3 Sì” (Cliente-F.B.-Azienda) e a quella caratteristica unica dei piani di accumulo di aggiungerne un 4°. Lo dissi a Salerno quel giorno che fu presentato il “Quaderno del PAC”. La garanzia di assicurare un flusso costante di risorse dal soggetto "famiglia" a quello "impresa", chiudendo quel circolo virtuoso che congiunge (o dovrebbe…) la finanza all’economia.
domenica 7 novembre 2010
DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO
Come mai, secondo voi, la traduzione dall’antico aramaico (Luca narra che Gesù stesso insegnasse questa preghiera ai discepoli), riferendosi al “pane quotidiano”, dice “oggi” e non pure “domani” o meglio ancora “per sempre”, come diciamocelo, potrebbe tornar comodo supplicare ? Non vi pare singolare che il “Padre Nostro” si limiti alle necessità del presente ?
Gesù stesso aggiunge nel Vangelo secondo Matteo: ”Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena”.
Fra passato, presente e futuro, la grande verità è che solo nell’oggi noi decidiamo le sorti della nostra vita. Dunque anche quella professionale.
Il passato per il “Venditore Meraviglioso” è tesorizzare oggi l’esperienza di ieri. Più in avanti nel blog, ora c'è solo il tempo di accennarne, non mancherà certo l’occasione di parlare del “Ciclo di Kolb” e di come nella vita non si finisca mai di imparare (Lifelong Learning).
Il futuro è coltivare oggi quei sogni cui dare via, via una vision sempre più definita attraverso il conseguimento di obiettivi che valga davvero la pena di porsi (useremo e spiegheremo cos'è l’acronimo "S.M.A.R.T." più in appresso).
Il presente è la quotidiana sfida alla procrastinazione, al viziaccio di rimandare al domani. “Get this done !”, tradotto “Detto, fatto !” è una sorta di “scuola di pensiero” che l’americano David Allen ha tradotto in un libro edito in Italia da Sperling & Kupfer. Ne ha parlato il Corriere della Sera di sabato 30 ottobre che mi ha prontamente segnalato “Sire” VincenzOne De Angelis.
L’importanza dell’oggi, come unico momento in cui siamo vivi davvero e di cui valga la pena farsi carico, è testimoniata anche da una famosa poesiola di Papa Giovanni XXIII. La riporto a seguire. Notate quanti consigli utili per gestire al meglio la nostra giornata. Buona lettura !
SOLO PER OGGI
1) Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
2) Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
3) Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
4) Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
5) Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
6) Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
7) Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
8) Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
9) Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
10) Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
venerdì 5 novembre 2010
SOLO PER I TUOI OCCHI
mercoledì 3 novembre 2010
QUESTO VINCE, QUESTO PERDE
Come spesso accade, per necessità di cassa, ecco un esempio da manuale di statalismo double-face. Sul comodo terreno dei suoi principali monopoli (tabacchi e giochi), uno Stato passa con disinvoltura da censore a istigatore dei vizi dei cittadini. Anche in quest’ultimo caso, "giochi di sorte legati ai consumi", necessità si fa virtù. Da una parte il legislatore parrebbe propenso ad incentivare ulteriormente la previdenza ormai "sostitutiva", finanche introdurre l'educazione finanziaria nelle scuole elementari (sic !).…dall' altra lo sorprendi idealmente quasi a rovistarti nelle tasche.